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ISOLARIO VENEZIA SYLVA

L'ombra del mondo

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Alfonso Giancotti

ISOLARIO VENEZIA SYLVA
a cura di Sara Marini e Vincenzo Moschetti

 

“Isolario Venezia Sylva” è un progetto dell’unità di ricerca dell’Università Iuav di Venezia.
Il volume raccoglie quarantotto indagini progettuali dedicate a quarantotto isole minori della Laguna di Venezia. Le prefigurazioni espongono intenzioni e propensioni dell’architettura in rapporto alle condizioni reali e teoriche dell’isola e della selva.

“L’ombra del mondo non va ‘ignorata’ va ‘adoperata’”. Con questa frase si chiude un testo di Maurizio Sacripanti sulla linguistica architettonica. L’ombra che, in un altro testo, il maestro romano definisce come “la prima manifestazione del tempo sulla terra che] [...] ruotando intorno al totem e alla muraglia genera ritmo
dall’opacità”.
L’ombra è l’elemento naturale che disegna lo spazio della selva, misura la sua introversione, condiziona il suo rapporto con l’esterno, limitandolo a spiragli di luce e di cielo. Un luogo nel quale “… io non so ben ridir com’i’ v’intrai…” come scrive Dante nel primo Canto dell’Inferno, uno spazio sprecato come quello che Terragni immagina di offrire al visitatore del suo Danteum ponendolo di fronte alle 100 colonne.
Ombra e selva diventano occasione per riflettere sulla necessità di impiegare gli strumenti dell’immaginazione e della visione tanto per la lettura della realtà quanto per la sua trasformazione.
Il bastione dell’Ottagono San Pietro si offre come campo di ricerca. Isola priva di gabbie per guardare il mondo senza confini mentali seppur dentro uno spazio delimitato da precisi confini fisici, territorio nel quale, grazie all’immaginario, natura e artificio – e con essi la teoria e il progetto – si fondono attraverso il disegno; i loro codici si ibridano, la linea ipotetica di demarcazione tra questi apparenti opposti perde ogni tipo di nitidezza. [...]

 

Estratto dal Catalogo della mostra

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