EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA E SOCIALE IN VIA DI CARDINAL CAPRANICA A ROMA
Progetto Preliminare, elaborato a supporto di Roma Capitale, finanziato nell'ambito del Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell'Abitare - PINQuA del M.I.T.
Roma Capitale:
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Assessorato all'Urbanistica:
Prof. arch. Luca Montuori
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Assessorato al Patrimonio e alle Politiche Abitative :
Dott.ssa Valentina Vivarelli
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Vice Direzione Generale - Servizi al Territorio:
Ing. Roberto Botta, arch. Valentina Cocco
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R.U.P.:
arch. Oscar Piricò
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Sapienza - Università di Roma:
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Preside:
Orazio Carpenzano
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Responsabili Scientifici:
Prof. Arch. Eliana Cangelli
Prof. Arc. Alfonso Giancotti
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Gruppo di Progettazione:
Alfonso Giancotti (Coordinamento)
Eliana Cangelli
Fabrizio Cumo
Alessio Lupoi
Carmen Mariani
con Fabio Balducci, Simone Leoni, Andrea Parisella, Claudia Ricciardi, Marco Tanzilli
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Il progetto è stato elaborato in armonia con gli obiettivi e le finalità del “Programma innovativo nazionale per la qualità dell'abitare” Roma capitale e propone di realizzare un organismo da destinare a un insieme di funzioni integrate tra le quali prevalentemente quelle di Edilizia residenziale Pubblica (ERP) e Housing Sociale. L’intervento prevede, previa demolizione di un plesso scolastico esistente abusivamente occupato fino al 2019 e oggi fatiscente, la realizzazione, in zona Torrevecchia - Primavalle, di una struttura residenziale mista, con spazi e servizi comuni, per fornire una risposta a diverse esigenze legate al fenomeno dell’abitare e, più in generale, all’emergenza abitativa, da destinarsi alle assegnazioni temporanee sulla base del principio di rotazione. Alle funzioni residenziali è stato previsto di annettere servizi aperti al territorio al fine di favorire integrazione sociale e funzionale favorendo la permeabilità tra le diverse parti esistenti e consolidate.
L’obiettivo, in sintesi, è quello di porre attenzione alla questione tipologica per rispondere ai nuovi bisogni dell’abitare contemporaneo privilegiando soluzioni innovative sia per quanto attiene gli spazi privati relativi alle singole unità abitative, sia per quegli spazi di servizio, anche all’aperto, che favoriscano forme di aggregazione e la costruzione di relazioni di comunità.
L’occasione che offre questa proposta è quella, pertanto, di ripensare le scelte di natura tipologica e distributiva convenzionale mediante l’individuazione di una serie di spazi che sappiano mediare tra sfera privata e luoghi pubblici rispondendo a bisogni ed esigenze - emersi a seguito della pandemia – per lo sviluppo di attività individuali, di socialità, scambio e solidarietà.